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Posted: 11/07/09 by Open Wound - festival di fotogiornalismo in Etichette: Immagini di Raffaella Sottile
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Raffaella Sottile
Un’indagine scientifica in un percorso etnografico
che mette in scena l’onnipresente tema della memoria,
del passaggio del tempo e degli aspetti dell’esistenza
umana.,La vita scorre davanti a noi in un flusso ininterrotto.
Fissarne un frammento in un’immagine ci dà la possibilità di
fermare il tempo ed osservare quello che è avvenuto in un
certo qui ed ora.Il soggetto è la popolazione di Santo Stefano
Al Mare d’ora in avanti. I loro volti sono il simbolo di se stessi,
della propria vita ordinaria e, contemporaneamente,
straordinaria.Un progetto che ha due temi fondamentali:
il trascorrere del tempo ed il tema della scomparsa.Il
tempo avvalora l’intento di documentare la realtà quale
essa sia, comune, quotidiana, ripetitiva, assumendo il sapore
della memoria, ma fondamentale è la considerazione
dell’importanza della memoria nella narrazione, la vita
non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e
come la si ricorda per raccontarla.
Ogni cittadino avrà un posto nella memoria per raccontarsi.
Open Wound center,via Roma 27
dal 21 al 23 agosto 2009
Un’indagine scientifica in un percorso etnografico
che mette in scena l’onnipresente tema della memoria,
del passaggio del tempo e degli aspetti dell’esistenza
umana.,La vita scorre davanti a noi in un flusso ininterrotto.
Fissarne un frammento in un’immagine ci dà la possibilità di
fermare il tempo ed osservare quello che è avvenuto in un
certo qui ed ora.Il soggetto è la popolazione di Santo Stefano
Al Mare d’ora in avanti. I loro volti sono il simbolo di se stessi,
della propria vita ordinaria e, contemporaneamente,
straordinaria.Un progetto che ha due temi fondamentali:
il trascorrere del tempo ed il tema della scomparsa.Il
tempo avvalora l’intento di documentare la realtà quale
essa sia, comune, quotidiana, ripetitiva, assumendo il sapore
della memoria, ma fondamentale è la considerazione
dell’importanza della memoria nella narrazione, la vita
non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e
come la si ricorda per raccontarla.
Ogni cittadino avrà un posto nella memoria per raccontarsi.
Open Wound center,via Roma 27
dal 21 al 23 agosto 2009